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“no profit e mondo del lavoro” – il Contesto

Contesto Sociale e fenomeni connessi.
Come ricordavamo nell’articolo del 1 giugno scorso, per poter valutare ed apprezzare al meglio i risultati raggiunti con l’incontro si ritiene utile chiedersi:
– Qual è stato il ‘contesto’ in cui si è svolto l’Incontro?
– Quali sono stati gli effetti che la struttura, sempre più ‘liquida’ della società, ha generato?
– Quali indicazioni offrono le significative assenze di importanti attori come tante categorie di GIOVANI e la completa assenza delle Associazioni ?
– Gli elementi che emergono sono segnali pericolosi o, paradossalmente aiutano a disegnare percorsi virtuosi?
A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere in questa breve riflessione.
Contesto sociale
Un primo elemento da sottolineare è che i principali soggetti chiamati ad operare nella società per la sua evoluzione e miglioramento, in genere hanno un approccio molto concentrato sul risultato ‘a breve’ (!). Dagli amministratori pubblici, agli imprenditori, passando per la gran parte degli altri operatori sociali, tutti mirano al ‘risultato’ quantificabile.
Ciò ha come prima immediata conseguenza quella di scegliere atteggiamenti, percorsi che piuttosto che educare (e-ducere), cercano di ‘raccogliere’ i desiderata dei ‘consumers’. Se questo atteggiamento può essere valido in campo economico commerciale, non riteniamo sia corretto in campo sociale.
Utilizzando una metafora ‘agreste’ potremmo dire che tutte le attività finalizzate a comprendere: cosa piantare, cercare il ‘terreno adatto’, dissodarlo, fertilizzarlo e seminarlo, trovano scarsissimo interesse ed ancor meno supporti finanziari e di collaborazione.
Mentre anche i ‘non addetti ai lavori’ agricoli comprendono che, quelle prima indicate, sono attività fondamentali per ottenere un buon raccolto; in loro assenza si potrà ottenere solo un raccolto ‘occasionale’, di bassa qualità e scarso…
In questo contesto GLOCALitaly è impegnata da sempre. In quest’occasione si sono trovate anche valide corrispondenze che hanno consentito di realizzare una eccellente azione di ‘preparazione del terreno’. Addirittura, questa azione ha consentito, utilizzando ancora la metafora agreste, di apprezzare delle interessantissime primizie anche se non in grande quantità.
Purtroppo le azioni preliminari alla semina vera e propria ed al conseguente copioso raccolto di frutti di qualità sono molto lunghe e faticose, richiedono inoltre continuità e fatica, al fine di evitare il dissiparsi di energie non finalizzate e coerenti con gli obiettivi posti.
D’altra parte i processi culturali ed evolutivi sono così: richiedono tempi lunghissimi di preparazione consentendo poi, una volta avviati, processi di crescita enormi e molto veloci.
Conseguenze della ‘Società liquida’: l’individualismo

La ‘famosa’ società liquida di Bauman, nonostante gli sforzi che alcuni operatori cercano di mettere in atto, continua a mostrare la sua ‘liquefazione’, anche attraverso la ‘frantumazione’ degli interessi dei singoli stakeholders di riferimento. La conseguente difficoltà di collaborare emerge, nonostante l’impegno e le dichiarazioni d’intento e nonostante che, individualmente, ciascuno evidenzi l’importanza di ‘saper lavorare in gruppo’. Purtroppo viene sottinteso o dato per scontato che questo ‘lavoro di gruppo’ ha valore solo all’interno della propria organizzazione.
Sarà quindi a questo punto, opportuno dare un attento sguardo alla platea dei partecipanti considerandone Assenze e Presenze.
Le Presenze

Ritornando alla metafora ‘campestre’, le presenze sono frutto di un lungo lavoro, in parte attuato da BIC Lazio ed in parte da GLOCALitaly. Lavoro che ha prodotto una presenza qualificata ed articolata molto funzionale alla produzione di idee e considerazioni che hanno contribuito al successo dell’iniziativa.
In assenza di tale attività di preparazione, pur in presenza di contenuti interessanti e qualificatissimi interventi, il risultato dell’iniziativa, se non negativo, sarebbe stato molto vicino allo ZERO!.
Le Assenze
Sul fronte delle assenze il ragionamento da fare è più articolato.
I Giovani
L’assenza di tutte le categorie di giovani indicate nel grafo precedente è senza dubbio l’aspetto più negativo dell’incontro.
E’ su questo fronte che si dovranno concentrare le forze di coinvolgimento per le prossime iniziative.
Nonostante l’uso dei social sia ormai effettuato in maniera intensa e veda generalmente un’ottima diffusione, all’atto pratico non riesce a trasformarsi in coinvolgimento.
Purtroppo alle difficoltà psicosociologiche del contatto, si aggiunge la difficile individuazione ed utilizzo di quei canali meno virtuali di aggregazione giovanile fruibili per entrare in contatto reale. In questa direzione sarà necessario concentrare i nostri sforzi .

A tale riguardo sollecitiamo i nostri lettori a lasciare loro suggerimenti e valutazioni sull’argomento.
E’ tuttavia importante sottolineare che le pochissime eccezioni, date dai giovani presenti, non legati ad iniziative del BIC Lazio, hanno mostrato tutta la loro valenza, le loro potenzialità e capacità, confermando che la direzione scelta è giusta, va solamente ben alimentata e utilizzata con impegno continuo.
Le Associazioni
L’assenza delle Associazioni purtroppo è un elemento da non sottovalutare, in un incontro il cui tema principale riguardava proprio l’associazionismo, il no-profit, il volontariato.
Anche per questo aspetto le considerazioni da fare sono diverse.
Un primo elemento da considerare potrebbe essere dato dal fatto che, in genere le associazioni sono estremamente concentrate sulla propria mission, il proprio obiettivo. Pur soffrendo problematiche operative ed organizzative, come gran parte della piccola imprenditoria, non appaiono molto sensibili all’aspetto gestionale ed organizzativo, Tale aspetto viene considerato secondario e non determinante per il successo della mission dell’Associazione.
Non colgono, quindi il valore, per i propri collaboratori, del ‘semplice’ svolgere attività all’interno di un’Associazione. L’importanza di queste attività ‘interne’, sia per l’organizzazione stessa che per coloro che sono chiamati a collaborare per concretizzare l’obiettivo sociale.
Questo approccio è quello più ‘pratico/operativo’ che, date le premesse accennate, genera disinteresse per qualunque cosa diversa dal proprio Obiettivo, dalla propria Mission, anche se, come dicevamo, potrebbe portare a interessanti risultati anche per loro stesse.
Una successiva considerazione, altrettanto materiale e realistica è data dal fatto che, molto spesso nelle Associazioni i soggetti operativi sono pochissimi: 1, 2. Di conseguenza bastano pochi contrattempi o sovrapposizioni di impegni che impediscono la possibilità di partecipare ad eventi pur ritenuti interessanti.

Se ciò accade, oltre a dare una spiegazione pratica delle assenze, è anche ulteriore conferma della ‘liquidità sociale e della forte frammentazione degli interessi – chi può cerca di creare un’associazione strettamente aderente ai propri interessi -: chi può crea la ‘sua’ Associazione che non è detto incontri facilmente gli interessi di molte altre persone. Anche questa tematica ha molti spunti di interesse e meriterebbe adeguati approfondimenti.

Conclusione
Ci si augura che questa breve riflessione, possa aiutare a comprendere il ruolo formativo che assume anche la stessa analisi del contesto in cui un evento si svolge.
Trarre indicazioni e sviluppare riflessioni sul contesto e sulle dinamiche ‘preoperative’ in cui si sviluppa un evento, un’azione, non deve avere solo un valore di revisione critica, ma anche e soprattutto quello di elemento di maturazione e crescita per l’intero ‘eco-sistema’ che si svilupperà, ed in parte si è già sviluppato, attorno agli sforzi di GLOCALitaly e dei suoi principali partners.

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